Dolori mestruali post transfer? Cosa significano? La procedura non è andata a buon fine e sta arrivando il ciclo? Dopo il trasferimento dell’embrione in utero, ogni donna o coppia vive i giorni immediatamente successivi, con un sovraccarico di ansia ed ogni sintomo può diventare un episodio di allarme totale, preoccupazione ed incertezza. Probabilmente questo è il dubbio più comune laddove si verifichi una certa dolorabilità al basso ventre. Sia essa intensa o lieve. Come comportarsi? A chi rivolgersi? E soprattutto: come capire se siffatta sintomatologia è normale oppure no? Comprendere cosa accade all’organismo femminile dopo il transfer -anche in relazione all’influsso degli ormoni- e interpretare correttamente i disturbi correlati è essenziale per affrontare tale ultima e decisiva fase della fecondazione assistita. Ecco cosa occorre sapere al riguardo.
Dolore mestruale e dolore post transfer
Quando si parla di dolore mestruale si fa riferimento ad un disturbo piuttosto comune, che le donne sperimentano in una determinata fase del ciclo, in genere nei primissimi giorni del flusso ematico. Tale sintomatologia, nota anche come dismenorrea, può variare di intensità e durata ed è solitamente localizzata nell’area pelvica. Lo stesso però può accadere durante una fecondazione assistita, soprattutto dopo il trasferimento dell’embrione in utero. Riconoscere e distinguere questi due sintomi è importante per comprendere meglio il proprio corpo, abbattere l’ansia non necessaria e sapere invece quando è necessario consultare un medico. Come fare? Ecco una breve guida.
- Dolori mestruali: sono essenzialmente provocati dalle contrazioni uterine, necessarie ad espellere il rivestimento dell’endometrio durante il ciclo (con il flusso di sangue). Possono essere accompagnati da mal di schiena, mal di testa, nausea, stanchezza e diarrea. Le caratteristiche principali? Sono localizzati nella parte bassa dell’addome, nella zona pelvica, iniziano solitamente 1 o 2 giorni prima del ciclo, durano in tutto al massimo 4 o 5 giorni, e l’intensità è variabile, da lieve a molto intensa, anche con forti crampi, a seconda della donna.
- Dolori Post Transfer: dopo il trasferimento dell’embrione in utero è normale che il corpo reagisca con una serie di sintomi, compresi dei dolori molto simili a quelli mestruali. Le cause vanno ricercate nei cambiamenti ormonali e nel processo di impianto dell’embrione in utero. La localizzazione è la stessa, ma la durata è diversa: possono iniziare subito dopo il trasferimento e durare per alcuni giorni fino alla fase definitiva dell’impianto. I dolori post transfer si possono accompagnare a stanchezza, sbalzi o cambiamenti del tono dell’umore, sensibilità al seno e lieve spotting. Generalmente sono di lieve o moderata intensità; se diventano forti e persistenti è consigliabile rivolgersi allo specialista.
Dolori post transfer: normali, positivi o negativi? Cosa significano?
Detto ciò, è facile comprendere come i dolori post transfer anche se localizzati nel basso addome e simili a lievi crampi mestruali possono essere considerati normali: l’organismo sta reagendo ai cambiamenti ormonali e al processo di impianto dell’embrione nell’utero. Questi doloretti possono essere anche interpretati in modo positivo, ovvero proprio quale segnale di annidamento nell’endometrio e quindi di inizio di gravidanza. Lo stesso dicasi per le cosiddette perdite da impianto, ovvero lievi macchioline di sangue, di brevissima durata, che possono presentarsi contestualmente. Una particolare attenzione però va posta alla durata e all’intensità dell’evento: se si tratta di una sintomatologia persistente, forte e accompagnata da un sanguinamento abbondante è necessario rivolgersi ad un medico: potrebbe trattarsi di un’infezione o di un aborto spontaneo. Più in generale quindi è possibile affermare che lievi dolori simil mestruali dopo il transfer sono abbastanza comuni e possono essere ritenuti normali, non significativi di una gravidanza, ma neppure di un aborto. Occorre valutare caso per caso ed attendere il momento giusto per effettuare il test misurando le beta hcg, circa 10-12 giorni dopo il transfer. Nel frattempo, cosa fare? Il riposo non è obbligatorio, ma consigliato, soprattutto nei primi 3-5 giorni.
Fecondazione Assistita: dottoressa Monica Antinori
La dottoressa Monica Antinori è una delle maggiori esperte di PMA in Italia. Ha una vasta esperienza, ma ciò che la rende una professionista estremamente apprezzata è il suo approccio: mirato alla personalizzazione delle cure, all’ascolto e al supporto in caso di dubbi ed ansie. Affrontare un percorso di fecondazione assistita con lei significa avere a disposizione preventivamente tutte le informazioni utili sulla procedura a cui ci si sottopone e uno specialista da contattare in caso di dubbi o sintomi anomali. Riconoscere e distinguere i dolori mestruali dai dolori post transfer è essenziale per comprendere meglio il proprio corpo e sapere quando è necessario cercare assistenza medica. Con l’aiuto di esperti come la dottoressa Monica Antinori ed il suo team, le donne possono affrontare questo periodo con maggiore serenità e fiducia: tale fattore può fare la differenza nel successo del percorso di fecondazione assistita.