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Siamo stati coccolati, supportati con mille consigli, sempre un occhio di riguardo. Oggi posso dire che veramente è stata la scelta giusta. Con la mia testimonianza voglio fare personalmente i complimenti alla Dott.ssa Monica Antinori, per il funzionamento del centro RAPRUI e per l’umanità che con mio marito abbiamo riscontrato in tutta l’equipe che cura i percorsi di fecondazione assistita.

Mi sono sentita immediatamente accolta da un team di persone estremamente cortesi, disponibili, professionali e preparate. A partire dalla Dott.ssa Monica Antinori e da sua sorella, la dottoressa Stella Antinori, lo stesso Cerusico e l’ostetrica Veronica. Ognuno per le sue competenze si è preso cura di me donandomi sicurezza e tranquillità. Nel pubblico non so se avrei raggiunto lo stesso obiettivo, con quali tempi e chissà con che livello di stress.

Conoscevo già la clinica della dottoressa poiché qui lavora anche il Prof. Fabrizio Cerusico, ginecologo a cui mi ero rivolta avendo un ciclo mestruale irregolare. Dopo i controlli la diagnosi fu: “doppio ovaio policistico”. Di fatto non ovulavo e dopo un anno di tentativi e di terapie per stabilizzare il ciclo la gravidanza non riusciva ad arrivare. Questo creava in me uno stato di ansia, dispiacere, un pensiero fisso che sembrava peggiorare la situazione.

Ci hanno consigliato di cominciare a pensare alla PMA: tra le varie opzioni terapeutiche questa sembrava la migliore. A settembre 2021 abbiamo iniziato: avevo superato i 30 anni, i disturbi dell’ovulazione c’erano da sempre e non era il caso di perdere altro tempo e stressarmi inutilmente. Se c’è un problema, va affrontato subito!

L’iter è stato il classico: test diagnostici di coppia, inizio della stimolazione ormonale e pickup previsto a fine 2021. Qui abbiamo affrontato una prima grande delusione: non si erano sviluppati ovociti. Subito tutti mi hanno confortato, tranquillizzato e spiegato che può succedere, anche se in rari casi, che la terapia ormonale può non andare subito al primo ciclo e che farmaci e dosaggi vadano aggiustati in base a come reagisce il fisico.

Così è stato. Abbiamo aspettato un mese e a Gennaio 2022 ho iniziato una nuova stimolazione. Mio marito mi ha sostenuto molto, siamo una coppia solida e questa è stata una conferma: la sua vicinanza, il suo calore mi hanno tranquillizzata e fatta tornare positiva, come in realtà sono. È un percorso che rifarei 1000 volte, ma intenso dal punto di vista psicologico, per le aspettative, le paure di un esito negativo.

La seconda volta infatti è andata benissimo con circa 10 ovociti, da cui sono stati ottenuti due embrioni sani. Il transfer è avvenuto dopo qualche giorno con una blastocisti. L’attesa per il test di gravidanza è stata pazzesca e poi è arrivata la bellissima notizia: ero incinta. Ho partorito e tutto è andato bene. Nonostante l’ostacolo iniziale tutto si è svolto nel migliore dei modi e si è raggiunto l’obiettivo con rapidità. Il secondo embrione è ancora crioconservato, ho preferito impiantarne uno solo, non volevo dei gemelli. Sono giovane e mi sono detta che avrei preferito aspettare ancora un po’, magari in futuro per una seconda gravidanza.

Consiglio a tutte le donne di affrontare i problemi di fertilità subito, senza aspettare che la natura faccia il suo corso, perché non sempre questo accade, soprattutto se esistono patologie note, piccole o grandi, che possono influire. È utile per non stressarsi troppo, non trascinarsi a lungo in sensazioni negative, di inadeguatezza e fragilità. Perché di fatto è così che ci sentiamo nel profondo noi donne se non riusciamo ad avere un bambino. Per fortuna la scienza può aiutarci a ricevere questo bellissimo dono che è un figlio.