Skip to main content

Gravidanza con ovaio policistico (PCOS)? Dubbi, speranze e timori sono sentimenti che alimentano ogni concepimento e gestazione, ma quando si è affette da una condizione di questo tipo possono aumentare esponenzialmente. Bisogna però rimanere serene ed affrontare il viaggio verso la maternità con il giusto approccio e le corrette informazioni: diventare mamma è possibile anche se si è affette dalla sindrome dell’ovaio policistico. Qui, una sintetica guida su tutto ciò che occorre sapere al riguardo: cosa è la PCOS, quali rischi può comportare in gravidanza, precauzioni, cure e a chi rivolgersi.

Ovaio policistico e gravidanza: rischi, precauzioni, trattamenti

Sindrome dell’ovaio policistico, di cosa si tratta

La sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) è una condizione di origine endocrina, abbastanza comune tra le donne in età riproduttiva (colpisce tra il 6 ed il 15% della popolazione femminile), caratterizzata da una disfunzione ormonale che altera l’ovulazione: è spesso accompagnata da acne, mestruazioni irregolari, irsutismo, e talvolta anche da insulino-resistenza e obesità. Quando questa sintomatologia non è particolarmente evidente o invalidante, la PCOS può passare inosservata e la donna scopre di esserne affetta proprio quando cerca di avere un bambino. Di fatto, si tratta di un disturbo endocrino piuttosto complesso e variegato, con sintomi che possono variare molto da donna a donna e per questo, può sfuggire ad una diagnosi precoce.

Ovaio policistico e gravidanza: quali rischi?

L’ovaio policistico, dunque, può complicare il concepimento di un bambino, poiché provoca mestruazioni irregolari e talvolta cicli anovulatori (ovvero senza il rilascio del gamete da parte delle ovaie). Tuttavia, non è sinonimo di sterilità, e riuscire a rimanere incinta, in modo naturale o con il supporto medico, è una concreta realtà. Ma a questo punto, possono sorgere altri dubbi: la gravidanza con ovaio policistico, comporta dei rischi per la mamma ed il bimbo, e se si quali? I seguenti:

  • aborto spontaneo (tre volte di più rispetto a donne sane)
  • diabete gestazionale e preeclampsia (fondamentali sono i controlli di routine e la gestione della pressione e dei livelli di glucosio
  • parto pretermine
  • bambini più grandi alla nascita, con conseguente difficoltà durante il parto e spesso la necessità di un cesareo
  • punteggio di Apgar più basso del bambino
  • compromissione della salute materna a lungo termine: senza trattamento, la PCOS sul lungo termine può aumentare il rischio di diabete di tipo 2, post gravidanza, con problemi cardiovascolari o ipertensione anche in età relativamente giovane.

Questi pericoli, anche se esistono, non devono però spaventare. Non sono una condanna certa, ma un potenziale rischio: con un percorso di cura adeguato, possono essere ridotti in modo significativo e spesso anche totalmente eliminati.

Ovaio policistico, precauzioni e trattamenti

Quali dunque le precauzioni ed i trattamenti da effettuare per affrontare l’ovaio policistico in vista di una maternità serena? La diagnosi è essenziale e da qui spesso lo specialista ginecologo e/o endocrinologo può suggerire alcuni concreti accorgimenti.

Il primo passo è spesso quello di agire sull’alimentazione e la sedentarietà: perdere anche solo il 5-10% del peso corporeo può migliorare sensibilmente la regolarità ormonale e l’ovulazione. Non solo: una dieta equilibrata, povera di zuccheri, anche raffinati, ricca di fibre e nutrienti, aiuta la sensibilità all’insulina e il benessere generale. Il secondo step dipende dalla gravità della condizione e può coincidere con un approccio farmacologico. Questi alcuni percorsi terapeutici:

  • Contraccettivi orali: utili a regolarizzare il ciclo e ridurre sintomi come l’acne o l’irsutismo, ma ovviamente non compatibili con il concepimento di un bambino
  • Clomifene (Clomid) o Letrozolo: favoriscono l’ovulazione stimolando gli ormoni che regolano il ciclo, si impiegano quando la ricerca della maternità diventa un’esigenza importante
  • Metformina: migliora l’insulino-resistenza, aiuta a perdere peso e conseguentemente supporta la corretta ovulazione ed il concepimento
  • Gonadotropine o tecniche più avanzate: se gli approcci farmacologici non risultano efficaci, si può ricorrere a stimolazione ovarica e a tecniche di fecondazione assistita come la FIVET.

Ovaio policistico e gravidanza: a chi rivolgersi?

È chiaro che per affrontare in serenità un percorso di gravidanza con ovaio policistico è fondamentale affidarsi ad una équipe medica multidisciplinare specializzata e preferibilmente caratterizzata da ginecologi esperti in fertilità, endocrinologi e nutrizionisti. La dottoressa Monica Antinori, responsabile per la PMA presso il centro Raprui, è la professionista che può fare la differenza, con il suo team medico ed un approccio fortemente empatico e personalizzato. Accompagna le sue pazienti in ogni fase del percorso verso la maternità, dalla diagnosi accurata, al concepimento, fino alla nascita del bambino. Per maggiori informazioni ed un appuntamento, basta visitare il suo sito. Qui.

 

 

 

 

Leave a Reply