Consiglio con tutto il cuore la dottoressa Antinori e il suo team: per la loro competenza, per la tecnologia che usano e soprattutto per l’attenzione umana. Oggi ho ancora un embrione crioconservato, e con fiducia sto iniziando a pensare a un secondo figlio.
Mi sono sentita sempre accolta, ascoltata e guidata. Anche vivendo lontano da Roma, non mi sono mai sentita “lontana”, grazie anche alla disponibilità incredibile dell’assistente della dottoressa, sempre presente e super preparata.
Questa la mia storia. Dopo circa due anni di tentativi e vari controlli, nel 2020, a 32 anni, io e mio marito abbiamo deciso di intraprendere un percorso un po’ più mirato per cercare di avere un bambino. All’inizio mi sono affidata al mio ginecologo di sempre, ma secondo lui il problema era solo “nella mia testa”, legato allo stress o ad aspetti psicologici.
Ovviamente dopo questa risposta mi sono subito rivolta a un altro specialista, che invece ha ipotizzato una bassa riserva ovarica e ci ha proposto di provare con l’inseminazione intrauterina (IUI). Abbiamo fatto due tentativi, ma purtroppo non hanno funzionato.
A quel punto ho iniziato a cercare informazioni da sola, anche online, e grazie ai social ho scoperto la clinica RAPRUI di Roma. A giugno 2022 ho fatto la prima visita con la Dottoressa Antinori, che mi ha subito ispirato fiducia per come spiegava tutto con chiarezza e competenza. Mi ha dato una lista dettagliata di esami da fare, e nel giro di un mese ho mandato tutto il necessario.
A settembre abbiamo fatto un secondo incontro e abbiamo definito insieme il piano terapeutico. Ho iniziato la stimolazione ovarica e a fine mese abbiamo fatto il pickup. Sono stati prelevati 10 ovociti, ma purtroppo 6 non erano utilizzabili. Dai rimanenti sono riusciti a ottenere due embrioni, che sono stati congelati in seconda giornata.
La dottoressa ha preferito non fare subito il transfer, per darmi modo di recuperare fisicamente, e così abbiamo rimandato tutto al ciclo successivo. A ottobre ho fatto il transfer con la dottoressa Antinori, e devo dire che mi ha colpito tantissimo: l’ha fatto con una tale sicurezza e naturalezza che mi sono detta “ok, sono proprio in buone mani”.
In più, sull’embrione è stata eseguita una procedura opzionale, il cosiddetto “taglio della membrana esterna” con il laser, che serve ad aiutare l’impianto quando la membrana è più spessa del normale. Anche questo è stato un segno della cura e dell’attenzione che dedicano a ogni singolo dettaglio.
Il 21 ottobre 2022, a soli quattro mesi dalla prima visita, ho ricevuto la notizia delle beta positive. Al primo tentativo. È stato un risultato incredibile, arrivato dopo due anni di delusioni. È stato un momento che non dimenticherò mai.


