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Cosa significa fecondazione eterologa e quando è possibile o auspicabile rivolgersi a questa tecnica di PMA? Quando si parla di Procreazione Medicalmente assistita si fa riferimento ad un insieme di tecniche sofisticate per aiutare le coppie che hanno difficoltà a concepire un bambino in modo naturale. Negli ultimi anni tali procedure, grazie all’esperienza e ad innumerevoli innovazioni scientifiche e tecnologiche, sono diventate una realtà molto importante e significativa per chi combatte varie forme di infertilità, sia maschile che femminile. Tra le varie tecniche a disposizione, l’eterologa prevede l’impiego di gameti (ovociti o spermatozoi) da donatori esterni alla coppia. Di seguito una breve guida per orientarsi tra i vari percorsi, comprendere le terminologie, le indicazioni, le differenze tra le varie procedure e soprattutto tra l’omologa e l’eterologa.

Cosa significa eterologa? Piccola guida per orientarsi nella PMA
Guida per orientarsi nella PMA

Prima di entrare nel merito della fecondazione eterologa può essere utile comprendere bene cos’è la Procreazione Medicalmente Assistita (PMA): si tratta di un insieme di pratiche mediche che hanno lo scopo di aiutare coppie infertili a concepire un bambino. Tra queste sono incluse la FIVET (Fecondazione in Vitro ed Embryo Transfer), la ICSI (che prevede l’inserimento manuale di un unico spermatozoo all’interno di un ovocita, tramite Iniezione Intra Citoplasmatica) e la IUI (Inseminazione Intrauterina). In tali contesti la fecondazione può essere omologa o eterologa. Nell’omologa, entrambi i gameti provengono dalla coppia, ovvero da quelli che saranno quindi i genitori biologici del futuro bambino. Nell’eterologa invece, uno dei gameti, ovociti o spermatozoi, o entrambi, derivano da un donatore esterno. Le tecniche di PMA possono essere impiegate per una numerosa serie problematiche e condizioni che riguardano l’infertilità sia nell’uomo che nella donna, oppure in caso di potenziale trasmissione di malattie genetiche ereditarie. Ogni percorso va scelto con l’ausilio di uno specialista dopo un’accurata diagnosi: ovvero stabilita la causa si individua il modo migliore per intervenire. Tali tecniche si basano su una serie di trattamenti, anche in combinazione tra di loro, che prevedono la somministrazione di ormoni, la stimolazione ovarica, interventi chirurgici.

Fecondazione eterologa: cosa significa

Dunque, la fecondazione eterologa è un tipo di PMA che impiega gameti -uno o entrambi- provenienti da un donatore esterno alla coppia. La differenza con l’omologa è in questo. Tale percorso è indicato, e dunque permesso secondo la normativa italiana (Legge 40 e successive modifiche), nei seguenti casi:

  • Infertilità femminile grave, in cui la donna non ha ovociti, non sono di qualità adeguata, o è affetta da condizioni mediche che influiscono drasticamente sulla funzionalità ovarica.
  • Infertilità maschile grave, in cui l’uomo non ha spermatozoi o ha una qualità del seme molto bassa.
  • Problemi genetici in uno o entrambi i membri della coppia che giustificano l’uso di gameti sani da un donatore.

Eterologa, come avviene

La fecondazione eterologa richiede un’attenta pianificazione medica delle diverse fasi che coinvolgono vari specialisti. I passaggi principali sono i seguenti:

  • Consulto iniziale: è il primo passo essenziale, che comporta una valutazione approfondita della coppia con esami di base ed anamnesi, allo scopo di individuare la causa dell’infertilità e comprendere se l’eterologa può essere la soluzione giusta.
  • Individuazione del donatore: determinata la necessità dell’eterologa, si passa alla scelta del donatore, di ovociti o spermatozoi, secondo criteri prestabiliti e rigorosi, medici, psicologici e genetici. Sostanzialmente si procede per parametri che possono stabilire una certa affinità di somiglianza. Il donatore, secondo la normativa italiana è selezionato a priori in base alla sua età e stato di salute e deve rimanere anonimo.
  • Stimolazione ovarica e prelievo degli ovociti: per produrre un maggior numero di ovuli per la fecondazione in vitro. Vi si sottopone la donatrice a priori ed i suoi gameti vengono crioconservati per l’utilizzo futuro, oppure la futura mamma se l’infertilità è del partner maschile.
  • Preparazione del seme e degli spermatozoi: allo stesso modo, i gameti dell’uomo donatore o del partner vengono raccolti tramite masturbazione e preparati in laboratorio per l’inseminazione.
  • Fecondazione in laboratorio e coltura in vitro dell’embrione.
  • Trasferimento dell’embrione nell’utero della donna: avviene in genere tra il terzo ed il quinto giorno dopo la fecondazione in vitro.
  • Test di gravidanza: si esegue dopo circa due settimane.

In pratica i passaggi sono gli stessi della fecondazione omologa, ma cambiano ovviamente le persone che si sottopongono ai trattamenti, a seconda del caso.

Eterologa a chi rivolgersi

Quando si decide di intraprendere un percorso di PMA è fondamentale rivolgersi a centri specializzati e a medici esperti in medicina della riproduzione. Questo è particolarmente importante quando si affronta la fecondazione eterologa, anche per avere la garanzia della provenienza dei gameti donati, sani e selezionati secondo legge ed etica professionale. La dottoressa Monica Antinori è una delle figure di riferimento in questo settore, e può fornire consulenze personalizzate, oltre a guidare la coppia in ogni percorso di PMA, inclusa la fecondazione eterologa, grazie anche al supporto del suo team qualificato e delle strumentazioni all’avanguardia impiegate nella clinica Raprui, in cui opera anche in qualità di responsabile. Tale struttura offre infatti un iter completo che va dalla diagnosi al trattamento, passando per il supporto psicologico e concludendosi con una completa assistenza fino al parto, con totale attenzione alla salute della donna e del bambino. Qui tutti i contatti per un appuntamento.

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