Prolattina alta in gravidanza, quali implicazioni e rischi? Siamo abituati a pensare a tale ormone, solo in relazione all’allattamento: è un errore, poiché gioca un ruolo molto importante nella salute riproduttiva delle donne, dalla possibilità di concepire alla gestazione. Esistono delle terapie, ma è sostanzialmente importante tenere sotto controllo i valori della prolattina, con l’ausilio di un medico specialista. Ecco tutto quello che occorre sapere al riguardo.
Cos’è la prolattina e cosa significa se è alta: implicazioni sulla salute riproduttiva
La prolattina è un ormone noto ben noto per il suo ruolo nell’allattamento. Troppo spesso però si dimentica come sia in circolo nell’organismo della donna ben prima del parto e conseguentemente non si conosce a fondo l’importanza che ha sulla salute riproduttiva femminile. In realtà ha numerose implicazioni, come le seguenti:
- Regola il ciclo mestruale: la prolattina interagisce con l’ipotalamo nel controllare il rilascio di ormoni essenziali come le gonadotropine (GnRH), l’ormone follicolo-stimolante (FSH) e l’ormone luteinizzante (LH). Sono tutti essenziali per avere mestruazioni regolari con l’ovulazione. In presenza di iperprolattinemia il delicato equilibrio di tali ormoni può alterarsi, con l’effetto negativo di cicli irregolari e difficoltà con l’ovulazione.
- Prepara l’utero all’arrivo dell’embrione: rende l’endometrio più ricettivo ed ha anche un ruolo importante nella modulazione immunitaria. In pratica contribuisce a garantire che il sistema immunitario della donna accetti l’embrione nella sua fase di impianto. Controlla anche le contrazioni uterine, contribuendo a creare un ambiente stabile per l’impianto. Tutto ciò avviene se i livelli di prolattina sono ottimali. In caso di valori alti si può andare incontro ad un mancato attecchimento e/o ad aborto spontaneo precoce.
Prolattina alta e fertilità maschile
Un altro aspetto troppo spesso trascurato quando si parla di prolattina alta e fertilità/ gravidanza, è il ruolo che questa ha negli uomini. Ebbene sì, anche i futuri papà hanno in circolo nel sangue questo ormone, necessario a regolarizzare i livelli di testosterone e dunque la produzione di spermatozoi. L’iperprolattinemia può influire su tali processi portando potenzialmente a numerosi disturbi come la disfunzione erettile e la riduzione del numero di spermatozoi, che possono influire sulla fertilità.
Prolattina alta, valori di riferimento, sintomi e cause
Parlando di prolattina alta è giusto però fare un passo indietro, specificando quindi quali sono i valori normali e di riferimento poiché possono cambiare in base ad alcuni fattori. Nelle donne i livelli ottimali di tale ormone rientrano in un range che va dai 2 ai 29 ng/mL; in gravidanza diventano più alti oscillando tra i 10 ed i 209 ng/mL (nel terzo trimestre). Se si superano questi valori si parla di iperprolattinemia. Tale condizione non ha sintomi specifici, ma alcuni campanelli d’allarme vanno sicuramente presi in considerazione se si intende avere un bambino. I più comuni sono i seguenti:
- Mestruazioni irregolari
- Difficoltà a concepire
- Secrezioni lattiginose dal seno prima del parto
- Aborto spontaneo ricorrente
- Mal di testa frequente e/o di importante entità
- Irsutismo
- Diminuzione della libido
- Sbalzi d’umore, depressione, ansia
- Disturbi della vista (rari)
Le cause di iperprolattinemia non sono ancora del tutto note. Tra le più frequenti troviamo:
- Adenoma ipofisario: si tratta di un tumore della ghiandola pituitaria, in genere di piccole dimensioni e benigno, capace di secernere prolattina e dunque aumentarne i livelli nel sangue
- Ipotiroidismo
- Sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) e altre condizioni correlate a squilibri ormonali
- Alcuni farmaci come gli antipsicotici e gli antidepressivi.
Prolattina alta e gravidanza: rischi e terapie
L’iperprolattinemia può quindi comportare dei rischi in relazione alla fertilità e alla gravidanza, sia per la mamma che per il bambino in via di sviluppo. Possiamo così riassumerli:
- Ciclo mestruale alterato ed eventuale assenza dell’ovulazione: rimanere incinte diventa complicato se non impossibile
- Aborto spontaneo, poiché sussiste un’interferenza con il processo di impianto e/o con l’equilibrio ormonale necessario al proseguo della gestazione
- Alterazione della crescita del feto, portando talvolta ad un basso peso alla nascita o ad altri disturbi dello sviluppo fetale, anche perché alti livelli di prolattina possono ridurre il flusso di sangue alla placenta, influenzando l’apporto di ossigeno e sostanze nutritive al bambino.
Va sottolineato: non tutte le donne con iperprolattinemia vanno incontro a tali complicazioni, e soprattutto esistono delle terapie per evitarle. Quali? Le opzioni di trattamento variano ovviamente in base alla causa e possono comportare farmaci, interventi chirurgici o una combinazione di entrambi. L’importante è affidarsi ad uno specialista che possa monitorare la situazione e le cure eventualmente consigliate. La dottoressa Monica Antinori, ginecologa e luminare nel campo della medicina riproduttiva è il professionista giusto per tutti i consigli del caso, dalla diagnosi alla nascita del bambino. Qui i contatti per un appuntamento.