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A che età si può rimanere incinta? Sappiamo che il primo menarca è indicativo dell’inizio dell’età fertile in una donna, così come la menopausa ne determina la fine. Tuttavia, la capacità di concepire un bambino non è la stessa a 15, 20, 30 o 40 anni, e varia in base a numerosi fattori. Biologici, ormonali, fisici e di stile di vita. Chiaramente la giovinezza è fisiologicamente il periodo ideale per la maternità, ma con l’evoluzione della medicina e delle tecnologie riproduttive, oggi sempre più donne riescono ad ottenere una gravidanza anche in età avanzata. In tali casi la normativa italiana fino a quanti anni permette di sottoporsi a fecondazione assistita?

Domanda lecita ed importante che interessa sempre più coppie! Scopriamo insieme come funziona la fertilità femminile in relazione all’età, le probabilità di concepire nel tempo ed i rischi legati ad una gravidanza avanti con gli anni, oltre che le possibilità offerte dalla fecondazione assistita.

A che età si può rimanere incinta?

Fertilità donne, tutto quello che c’è da sapere

La fertilità nella donna e tutto il ciclo riproduttivo che ne consegue è un complesso processo che inizia sin dalla nascita: ogni bambina viene al mondo con un numero limitato di follicoli ovarici, ovvero quegli elementi biologici da cui ogni mese si svilupperà l’ovulo destinato ad essere fecondato e dunque al concepimento. Durante ogni ciclo mestruale più follicoli inizieranno una fase di maturazione, ma comunemente solo uno arriverà ad essere rilasciato dalle ovaie nelle tube. Ne consegue che il numero predefinito di questi tenderà a diminuire gradualmente con il passare del tempo. Verso i 35-40  anni la riserva ovarica inizia a declinare in modo più evidente. A questo si aggiunge un altro fattore: in tale periodo della vita fertile delle donne, anche la qualità degli ovuli rimasta è più basso e tende a peggiorare con il tempo. Ovviamente non si tratta di valori assoluti, ma solo di probabilità: ogni donna ha una fertilità a sé stante.

Rimanere incinta a 20-30 e 40 anni, le probabilità

Dunque, le probabilità di concepire un bambino variano significativamente in base all’età della donna. Ma in che modo? A venti anni la fertilità femminile è al suo massimo e la probabilità di ottenere una gravidanza in un anno di tentativi supera il 90%: c’è un’ottima riserva ovarica, con follicoli sani e quindi ovuli di qualità elevata. A trent’anni, in modo molto lieve queste caratteristiche tendono a diminuire, ma viene considerato ancora abbastanza facile rimanere incinta. In media dopo i 35 anni però si possono cominciare ad avere piccole difficoltà, che aumentano esponenzialmente nel quinquennio successivo e quindi dopo i quaranta anni. Ciò accade non solo per la qualità e la quantità degli ovuli, ma anche per il rischio di complicazioni durante la gravidanza. Le probabilità di concepire spontaneamente sono ridotte al 5%.

Rimanere incinta dopo i 40 anni è possibile? Quali rischi?

Non bisogna però perdere la speranza. Una bassa percentuale di successo non equivale a zero! Rimanere incinta dopo i 40 anni è sicuramente possibile, anche se più difficile: con il giusto supporto specialistico, molte donne possono ancora avere tale opportunità in modo naturale o con tecniche di fecondazione assistita. Un aspetto però va sottolineato: la gravidanza in età avanzata può essere accompagnata da rischi maggiori, sia per la madre che per il bambino. Tra le complicanze più comuni troviamo:

  • Aborto spontaneo: si stima che circa il 20% delle gravidanze in donne over 40 si concludano purtroppo in tal modo.
  • Malformazioni genetiche: le probabilità di anomalie cromosomiche, come la sindrome di Down, aumentano con l’età materna; dopo i 40 anni sono una su 100, ed è ancora più alta dopo i 45 anni.
  • Complicazioni durante il parto: il rischio di parto prematuro, di necessità di cesareo e di complicazioni legate alla pressione alta (preeclampsia) rappresentano un ulteriore pericolo in crescita con l’età.

Tuttavia, con un’adeguata assistenza medica, questi rischi possono essere monitorati e gestiti con successo.

L’età per rimanere incinta con la fecondazione assistita e a chi rivolgersi

La fecondazione assistita è una valida opzione per le donne che desiderano avere un bambino, ma che hanno difficoltà ad averlo in modo naturale, sia per l’età che per altri motivi. Sebbene la probabilità di successo diminuisca con l’età, le tecniche di fecondazione assistita come la FIVET omologa o eterologa, con ovociti donati, possono essere particolarmente utili per le donne oltre i 40 anni. Ma quale è l’età massima consentita dalla legge per sottoporsi a queste terapie? La normativa di riferimento è la L. 40 con successive modifiche ed afferma genericamente che possono accedervi:

“coppie di maggiorenni di sesso diverso, coniugate o conviventi, in età potenzialmente fertile, entrambi viventi”.

Ciò significa che non esiste legalmente un vero limite anagrafico e che occorrerà valutare i singoli casi. Per ciò che riguarda la fecondazione assistita con il Servizio Sanitario Nazionale, sono le Regioni a stabilirlo, così mentre in Veneto si potrà ricorrere alla PMA presso una struttura pubblica anche fino ai 50 anni, in Campania fino ai 46, in Lombardia e nel Lazio 43. I centri per la fertilità privati possono invece valutare la situazione biologica della donna con maggiore libertà. Certamente però non bisogna trascurare altri aspetti: dopo i 50 anni diminuiscono le percentuali di successo delle tecniche di fecondazione assistita, anche con ovodonazione da donne giovani. Per tutti questi motivi è importante rivolgersi ad un medico esperto della fertilità che sappia effettuare un’accurata diagnosi di coppia e proporre un percorso adeguato e personalizzato. La dottoressa Monica Antinori, specialista in ginecologia, è uno dei professionisti più qualificati in tale settore, che ha aiutato il concepimento e la nascita di oltre 1600 bambini. Per avere un appuntamento, basta visitare il sito e la pagina dei contatti.

 

 

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