Ecografia per tenere sotto controllo l’ovulazione? Si tratta di un’indagine diagnostica tanto semplice quanto importante, che offre informazioni preziose sulla salute riproduttiva della donna. L’ovulazione è in tal senso una fase cruciale del ciclo mestruale femminile. Rappresenta il momento in cui il follicolo ovarico dominante rilascia un ovulo nelle tube di Falloppio, a disposizione per essere fecondato con l’incontro di uno spermatozoo. Questo gamete femminile ha però vita breve: solo 24 ore. Per tale motivo individuare la fase ovulatoria è particolarmente utile se si sta cercando di avere un bambino, ed ancora di più se si stanno avendo difficoltà a concepire. L’ecografia è uno degli strumenti diagnostici più efficaci per il monitoraggio dell’ovulazione: non è invasivo e permette di osservare visivamente lo sviluppo follicolare e dunque di identificarne il momento esatto. A Roma, numerosi specialisti offrono tale servizio, tra cui la dottoressa Monica Antinori, professionista riconosciuta nel campo della ginecologia e della riproduzione assistita. Scopriamo insieme qualche dettaglio in più.
Ovulazione ecografia: perché e come si fa
Di routine una semplice ecografia – pelvica o transvaginale- serve a valutare la salute degli organi riproduttivi femminili. È indolore ed assolutamente non invasiva: impiega onde sonore ad alta frequenza, ricreando su un monitor apposito immagini dettagliate di utero, endometrio, ovaie e follicoli all’interno di queste, tube e cervice. Si può fare di routine, come controllo più approfondito durante una visita ginecologica, oppure come indagine diagnostica in caso di disturbi: rende possibile individuare la presenza di cisti, fibromi, tube chiuse o altre anomalie, responsabili di mestruazioni irregolari, dolorosi, o altre sintomatologie. Inoltre, l’ecografia è preziosa per comprendere molti aspetti dell’ovulazione, soprattutto quelli che possono interferire con la fertilità. La qualità e la precisione delle moderne tecnologie permettono infatti di visualizzare anche i follicoli all’interno delle ovaie. È il caso della conta della riserva ovarica, o del monitoraggio follicolare definibile anche come monitoraggio ecografico dell’ovulazione. Quest’ultimo è un esame che consente di osservare il processo di maturazione dei follicoli, passo dopo passo, fino al rilascio dell’ovulo. Si tratta quindi di un test fondamentale per le donne in cerca di una gravidanza che hanno difficoltà a concepire. L’ecografia transvaginale è la tecnica più utilizzata a tale scopo: una sonda ecografica viene inserita con delicatezza nella vagina per ottenere immagini più precise, ad alta risoluzione, delle ovaie e dei follicoli. Le immagini ottenute permettono di misurare la dimensione dei follicoli e di determinare il momento in cui quello dominante è pronto per l’ovulazione.
Ecografia monitoraggio ovulazione: quando serve?
L’ecografia per il monitoraggio dell’ovulazione è essenziale per identificare eventuali anomalie che potrebbero influire sulla fertilità. Attraverso l’osservazione diretta di tale processo, è possibile rilevare diverse problematiche, come l’assenza di ovulazione (anovulazione), il ritardo dell’ovulazione o la presenza di cisti ovariche che possono interferire con il rilascio dell’ovulo. Al contempo è utile per identificare il momento preciso per l’ovulazione e dunque per avere rapporti intimi mirati al concepimento, oppure per procedere con tecniche di PMA. Tale indagine diagnostica consente anche di controllare e monitorare l’endometrio, il tessuto che riveste l’interno dell’utero, che deve raggiungere uno spessore adeguato a consentire l’impianto di un embrione. Un endometrio troppo sottile o troppo spesso può indicare problemi di fertilità. Inoltre, l’ecografia per l’ovulazione può rivelare la presenza di sindrome dell’ovaio policistico (PCOS), una condizione caratterizzata dalla presenza di numerosi piccoli follicoli che non riescono a maturare completamente.
Ecografia ovulazione: quando farla
Quando fare un’ecografia per controllare l’ovulazione? Le indicazioni sono semplici: in tutti quei casi un cui si sospetta un disturbo come l’anovulazione o si hanno mestruazioni irregolari; si può usare per avere rapporti intimi mirati quando si cerca un bambino, o per controllare gli effetti di una stimolazione ovarica in caso di PMA ed individuare il momento per il pick up, se necessario. L’ecografia è utile anche per controllare la riserva ovarica. Il momento ideale per sottoporsi a un’ecografia per il monitoraggio dell’ovulazione dipende dalla lunghezza del ciclo mestruale. In uno regolare di 28 giorni, il rilascio dell’ovulo avviene generalmente intorno al 14°. Tuttavia, la tempistica può variare in base alla durata e alla regolarità di ciascuna donna. Il controllo ecografico aiuta a superare questo gap. Il monitoraggio si inizia solitamente poco dopo la fine del flusso mestruale, intorno al 7°-10° giorno del ciclo, con ecografie ripetute ogni 2-3 giorni per osservare la crescita dei follicoli. Ciò permette di individuare il follicolo dominante e di prevedere con precisione il momento dell’ovulazione. In caso di cicli irregolari, il monitoraggio può iniziare prima e continuare per un periodo più lungo per garantire l’identificazione dell’ovulazione. Per la PMA le tempistiche seguono la terapia effettuata.
Monitoraggio ovulazione, a chi rivolgersi e perché: la dottoressa Monica Antinori
A Roma, la dottoressa Monica Antinori è una delle specialiste più apprezzate nel campo della ginecologia e della medicina della riproduzione. Con anni di esperienza e una vasta formazione, è in grado di offrire un monitoraggio ecografico dell’ovulazione di alta qualità, supportato da una profonda conoscenza delle problematiche legate alla fertilità. Rivolgersi a lei e al suo team significa avere anche la garanzia di un approccio personalizzato ed attento alle esigenze specifiche di ogni paziente e coppia.