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L’ecografia pelvica ginecologica è un esame diagnostico estremamente prezioso, impiegato da medici specializzati in ginecologia per valutare la salute e l’anatomia degli organi pelvici di una donna. Si tratta di una tecnica assolutamente non invasiva che impiega onde sonore ad alta frequenza per ricreare su un monitor le immagini dettagliate dell’utero, delle ovaie, delle tube di Falloppio e della cervice di una paziente. Ma quando è consigliato sottoporsi a questa indagine diagnostica? Con quale frequenza ed obiettivi?  La Dottoressa Monica Antinori, rinomata ginecologa, offre servizi di alta qualità e professionalità nel campo dell’ecografia pelvica ginecologica.

Ecografia pelvica ginecologica: cos’è, quando si fa, a cosa serve

Ecografia pelvica ginecologica: cos’è e in cosa consiste

L’ecografia pelvica ginecologica è una procedura di imaging medico non invasiva che consente di visualizzare gli organi interni del bacino, ovvero dell’area pelvica, di una donna. Durante l’esame, la paziente viene invitata a sdraiarsi su un lettino con la pancia scoperta, mentre il medico applica un gel trasparente sulla regione pelvica. Il gel aiuta a migliorare il contatto tra la pelle e la sonda dell’ecografo, riducendo così le interferenze e migliorando la qualità delle immagini. Successivamente, il ginecologo sposta delicatamente una sonda ad ultrasuoni sulla superficie addominale della paziente o, in alcuni casi, inserisce una sonda transvaginale nel canale vaginale per ottenere immagini più dettagliate degli organi interni. Le onde sonore emesse dalla sonda vengono riflesse dai tessuti interni, e quindi trasformate in immagini da visualizzare su uno schermo. In tal modo lo specialista può esaminare la morfologia e la struttura degli organi pelvici.

Ecografia pelvica ginecologica: a cosa serve?

L’ecografia pelvica ginecologica ha diversi scopi, ed è uno degli strumenti più utilizzati per indagare molteplici condizioni ginecologiche. Ecco alcuni dei suoi utilizzi principali:

  • Monitoraggio del ciclo mestruale: l’eco può essere impiegata per seguire l’evoluzione del ciclo mestruale e rilevare eventuali anomalie, come cisti ovariche o polipi endometriali o il momento dell’ovulazione.
  • Valutazione delle patologie ovariche: tale esame è essenziale per identificare e caratterizzare eventuali cisti ovariche, masse o tumori. La loro individuazione precoce è cruciale per una diagnosi accurata e un trattamento tempestivo.
  • Controllo dell’endometriosi: si tratta di una condizione in cui del tessuto endometriale cresce patologicamente al di fuori dell’utero, causando sintomi dolorosi e complicazioni. L’ecografia pelvica ginecologica può essere utilizzata per identificare aree di endometriosi e guidare le opzioni terapeutiche.
  • Valutazione dell’infertilità: per tutti questi motivi l’ecografia pelvica ginecologica ha un ruolo importante nella diagnosi dell’infertilità femminile. Consente di rilevare anomalie anatomiche, come fibromi uterini o problemi con le tube di Falloppio, che possono influenzare la capacità di concepire.
  • Monitoraggio della gravidanza: durante la gestazione l’ecografia pelvica è  utilizzata per controllare lo sviluppo del feto, il posizionamento della placenta e per rilevare eventuali problemi o complicazioni.

Ecografia pelvica ginecologica: quando si fa?

La frequenza con cui si esegue l’ecografia pelvica ginecologica può variare a seconda delle esigenze e delle condizioni specifiche della paziente, ovvero in situazioni di normalità e routine oppure in presenza di sospette o accertate patologie, come le seguenti:

  • Esami di routine: alle donne sessualmente attive o con una storia clinica di problemi ginecologici, è consigliato sottoporsi a un esame di screening ecografico almeno una volta l’anno. Può aiutare ad individuare tempestivamente situazioni anomale.
  • Sospetta gravidanza extrauterina: quando l’embrione si sviluppa fuori dell’utero, di solito nelle tube di Falloppio, si manifesta quella che viene definita una gravidanza ectopica o extrauterina, estremamente pericolosa per la donna e assolutamente non compatibile con lo sviluppo del bambino. L’ecografia pelvica ginecologica può aiutare a confermare tale diagnosi.
  • Monitoraggio della stimolazione ovarica: in caso di stimolazione ovarica per trattamenti di PMA, l’ecografia pelvica ginecologica serve a controllare la crescita dei follicoli ovarici e a determinare il momento dell’ovulazione.
  • Valutazione dell’infertilità: questa indagine infine è spesso parte integrante della valutazione della fertilità di una donna. Viene eseguita per identificare anomalie anatomiche, come fibromi, cisti ovariche o problemi con le tube di Falloppio, che possono influire sulla capacità di concepire.

Ecografia pelvica ginecologica nella diagnosi e cura dell’infertilità

Come abbiamo visto quindi l’ecografia pelvica ginecologica può essere un valido aiuto per individuare alcune cause di infertilità femminile. Tuttavia, la diagnosi definitiva è un processo complesso che richiede spesso l’intervento di specialisti che può includere altri esami e test, come analisi del sangue, dosaggi ormonali e/ o l’analisi del liquido seminale del partner. La Dottoressa Monica Antinori, ginecologa di grande esperienza per le ecografie ed in materia di fertilità è una diagnosta di alto livello, ed una volta individuate le cause sottostanti dell’infertilità, può consigliare le migliori opzioni di trattamento. Queste possono includere la chirurgia per rimuovere fibromi o altre masse, la stimolazione ovarica controllata per migliorare l’ovulazione, la fecondazione in vitro (FIV), o altre terapie riproduttive.

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