L’impianto dell’embrione dopo il transfer è un momento cruciale se stai cercando di avere un bambino attraverso la fecondazione in vitro. Per fare in modo che tu lo affronti con serenità illustriamo i punti salienti di questo processo, come aumentare le possibilità di successo e perché a tal fine è importante affidarsi ad un ginecologo specializzato come la dottoressa Monica Antinori.
Transfer embrioni, cosa occorre sapere
Nel processo di fecondazione in vitro, come è noto, gli ovociti raccolti dalla donna, dopo un preciso trattamento, vengono fecondati con gli spermatozoi del partner. Gli embrioni che ne derivano vengono lasciati in coltura per alcuni giorni, in laboratorio. processo, gli ovociti vengono raccolti dalla donna e fertilizzati con lo sperma del partner o di un donatore. Gli embrioni così creati vengono poi lasciati in coltura in laboratorio per un periodo che va dai 2 ai 6 giorni. In genere il transfer viene effettuato il 3° o il 5° giorno (in fase di blastocisti), ma molto dipende dal singolo caso. L’attesa serve a valutare lo sviluppo dell’embrione al fine di selezionare quelli qualitativamente migliori, ovvero con maggiore possibilità di sopravvivenza una volta trasferiti in utero. Quanti embrioni si trasferiscono? Dipende. Comunemente oggi uno o al massimo due, al fine di evitare i rischi connessi alle gravidanze multiple. In caso di embrioni sani in sovrannumero si procede alla loro crioconservazione. Potranno essere utili in caso di insuccesso o per avere una seconda gravidanza. Il transfer embrionale è un procedimento relativamente semplice: attraverso un sottile tubicino, tipo catetere, l’embrione selezionato viene posizionato all’interno dell’utero, passando per via vaginale, ovvero senza intervento chirurgico. Il tutto sotto guida ecografica, per rilasciarlo nel punto ritenuto migliore.
Impianto embrione dopo transfer, come e quando avviene?
Una volta trasferiti nell’utero, gli embrioni hanno bisogno di tempo per attaccarsi o meglio impiantarsi nella parete dell’utero e iniziare a crescere. Questa fase, nota anche come “annidamento” si verifica in media nelle 48-72 ore dopo il trasferimento in utero. Da subito l’embrione inizia a produrre un ormone particolare, il beta-hCG. Dopo 10-14 giorni dal transfer si esegue il test di gravidanza che rileva la presenza di tale ormone nelle urine o nel sangue. Purtroppo, va sottolineato, non sempre si ha un impianto dell’embrione dopo il transfer e dunque una gravidanza. Le possibilità di successo dipendono da molti fattori, come la qualità dell’embrione e degli ovociti, l’età e la salute della mamma, ma anche la bravura e l’esperienza degli operatori del centro per la fertilità a cui ci si è rivolti. In ogni caso, il medico specialista seguirà attentamente l’evoluzione del processo di impianto dopo il trasferimento embrionale e fornirà consigli sulla gestione delle attese e dei sintomi che possono presentarsi in questo periodo.
Impianto embrione dopo transfer, consigli
L’impianto dell’embrione e dunque la gravidanza non rappresentano una garanzia di tutti i cicli di fecondazione in vitro. Questo non significa che devi essere negativa, anzi. I pensieri positivi possono aiutarti in questa fase. Puoi anche chiedere al tuo ginecologo consigli per migliorare le possibilità di successo. Uno specialista, infatti, a seconda dei casi, può suggerire un trattamento con il progesterone, atto a preparare l’endometrio per l’impianto, ma anche tu puoi fare qualcosa già prima di iniziare l’iter di fecondazione:
- Adotta uno stile di vita sano con dieta equilibrata ed esercizio fisico regolare
- Raggiungi un peso quanto più possibile ottimale
- Abbandona alcolici e sigarette
- Evita integratori a meno che non siano strettamente consigliati dal medico
Tutto ciò può contribuire a creare un ambiente uterino più favorevole all’attecchimento dell’embrione e al suo successivo sviluppo. Dopo il transfer invece? Sfatiamo un mito: il riposo a letto non è necessario, anzi, alcuni studi scientifici hanno evidenziato come l’inattività prolungata sia correlata ad un maggior numero di esiti negativi: aumenta il rischio di formare coaguli di sangue e di sviluppare insulino-dipendenza, fattori che possono inficiare lo sviluppo del feto. Al contrario una moderata attività fisica può essere benefica. Tutto sta ad avere buon senso! In pratica dopo il transfer si può riprendere la propria attività quotidiana, mettendo da parte sforzi intensi come il sollevamento delle buste della spesa o in palestra. Immediatamente dopo la procedura è consigliato anche evitare rapporti intimi e contesti con temperature elevate come un bagno molto caldo, l’esposizione al sole nelle ore di punta o la sauna: l’aumento della temperatura corporea può avere un’influenza negativa sull’impianto. Più in generale posso consigliarti di chiedere al tuo specialista della fertilità: ogni caso è a se stante ed ogni donna può avere bisogno di specifiche attenzioni.
Impianto embrione dopo transfer: perché è importante affidarsi ad un ginecologo specializzato
L’impianto dell’embrione dopo il trasferimento nell’utero è un processo delicato che richiede per avere successo, anche e soprattutto una grande esperienza da parte del medico. Affidarsi ad un ginecologo specializzato in fertilità è importante per i seguenti motivi:
- Ha una vasta esperienza nella gestione di casi di infertilità e nella procedura di fecondazione in vitro, ma anche conoscenze specifiche sulla selezione degli ovociti, sulla coltura degli embrioni, sul momento e sulla tecnica del trasferimento embrionale nonché sulla gestione dell’attesa dell’impianto.
- Ogni donna e ogni coppia ha esigenze diverse: uno specialista in fertilità è in grado di valutare ogni singolo caso e di personalizzare il trattamento.
- Il monitoraggio del processo di fecondazione in vitro e del successivo trasferimento embrionale richiede una attenzione costante e un controllo regolare. Il ginecologo specializzato in fertilità è in grado di valutare il successo del processo e di modificare il trattamento se necessario.
- Come in ogni procedura medica, possono verificarsi complicanze; un ginecologo esperto è in grado di gestirle in modo tempestivo ed efficace.
In generale, affidarsi ad un ginecologo specializzato in fertilità è importante per aumentare le probabilità di successo della procedura di fecondazione in vitro e del successivo trasferimento embrionale. Inoltre, un ginecologo specializzato in fertilità può fornire informazioni e consigli utili sulla gestione dell’attesa e sulla gestione dei sintomi associati alla gravidanza. La dottoressa Monica Antinori ha fatto nascere con le tecniche di PMA più di 1600 bambini. Una garanzia di esperienza e specializzazione! Se stai cercando un professionista della fertilità, questi sono i suoi contatti.