L’endometriosi è una malattia che colpisce esclusivamente le donne: le cellule che caratterizzano il rivestimento interno dell’utero (endometrio), migrano al di fuori della loro sede fisiologica andando a creare un tessuto anomalo fuori dalla sede naturale. Ovaie, tube, peritoneo e, talvolta, persino organi come intestino o vescica possono essere coinvolti da tale condizione. Ciò può indurre uno stato di infiammazione cronico, dolore – più comunemente durante le mestruazioni, i rapporti o nell’addome – e può dare origine a cisti (note come endometriomi) e aderenze che collegano tra loro strutture interne. La diagnosi generalmente arriva dopo anni, quando i sintomi si fanno più evidenti, con esami ecografici e talvolta anche con la laparoscopia. Come è facile immaginare, tale situazione può compromettere o rendere complicato il concepimento di un bambino. Cosa fare? Conoscere a fondo questa patologia con i suoi rischi, le possibilità di gravidanza ed i potenziali trattamenti è sicuramente il primo passo, per affrontarla con serenità e consapevolezza.

Endometriosi e fertilità, quale legame?
È ormai abbastanza noto: chi soffre di endometriosi può avere difficoltà nel concepire un bambino. Si stima che fino al 50% delle donne con tale patologia sia in tale situazione. Le cause sono diverse e le più comuni sono le seguenti:
- Infiammazione cronica pelvica, che altera l’ambiente necessario all’ovulazione e fecondazione
- Aderenze e lesioni profonde che possono ostruire le tube e colpire le ovaie, ostacolando il rilascio dell’ovocita ed il suo percorso verso l’incontro con lo spermatozoo.
- Endometriomi: sono in grado di bloccare l’ovulazione, così come le aderenze possono distruggere i tessuti sani, alterare la riserva ovarica ed il normale sviluppo dei follicoli.
Spesso, inoltre, tale condizione si accompagna ad adenomiosi, o alla presenza di polipi, che possono complicare anche l’impianto dell’embrione. Detto ciò, va sottolineato che non tutte le donne affette da endometriosi hanno difficoltà a concepire, soprattutto se la malattia è di grado lieve e la diagnosi precoce. In tutti gli altri casi, è comunque possibile a percorsi di fecondazione assistita come la stimolazione ovarica e la FIVET.
Endometriosi e gravidanza, quali possibilità e rischi effettivi?
Dunque, molte donne con endometriosi possono rimanere incinte, anche in modo spontaneo, soprattutto se si tratta di forme lievi o moderate, o se la diagnosi è tempestiva. Nei casi severi, la chirurgia conservativa abbinata alla PMA migliora decisamente le chance di gravidanza e spesso viene consigliata una gestione integrata. Tuttavia, le gestazioni con endometriosi possono richiedere una maggiore attenzione medica, ma in linea generale il percorso si conclude con successo e senza rischi per il bambino. Gli studi comunque mostrano un leggero aumento nel tasso di ricoveri, gestosi, diabete gestazionale o parti cesarei leggermente superiori (27% vs 23%) rispetto a pazienti sane. Può aumentare altresì il rischio di placenta previa, come quello di ritardo di crescita fetale e/o di basso peso alla nascita, ma si tratta di eventi piuttosto rari e comunque gestibili, con i dovuti controlli.
Endometriosi: il mito della gravidanza curativa
In passato si riteneva che la gravidanza in qualche modo “curasse” l’endometriosi. In realtà i sintomi possono diminuire, grazie ai cambiamenti ormonali durante i nove mesi, ma come è stato poi dimostrato con studi ed evidenze cliniche, la patologia non scompare: dopo il parto o l’allattamento, spesso tornano e talvolta anche durante la gravidanza stessa. Non bisogna dunque mai abbassare il livello di attenzione al riguardo.
Endometriosi e gravidanza, quali trattamenti?
Il primo passo per avere rimanere incinta e avere una gravidanza serena è quello della diagnosi dell’endometriosi. Riconoscere in anticipo la malattia è fondamentale: va valutata da specialisti esperti, attraverso ecografia e, se necessario, laparoscopia. Anche e soprattutto in donne giovani che presentano sintomi come dismenorrea o dolore pelvico cronico. L’endometriosi, infatti, peggiora nel tempo ed i tessuti anomali possono negli anni arrivare ad intaccare profondamente il sistema riproduttivo. Per alleviare dolore e infiammazione, lo specialista può prescrivere una terapia medica: contraccettivi ormonali, progestinici, Gn-RH agonisti. Questi trattamenti non sono curativi o, meglio, risolutivi, ma possono migliorare la qualità di vita delle pazienti e preparare al meglio il terreno per una futura gravidanza o per la PMA. In caso di endometriomi, aderenze o forme gravi, spesso si interviene chirurgicamente mediante laparoscopia, rimuovendo con cura il tessuto endometriosico in eccesso fuori sede, cercando di preservare il più possibile le ovaie. Nonostante il rischio di recidive, che può arrivare fino al 50% in cinque anni se non si associano terapie aggiuntive, l’intervento migliora la fertilità e riduce il dolore. Nei casi più complessi o avanzati, in cui la gravidanza spontanea non avviene entro 6–12 mesi (6 mesi se over 35), la PMA diventa l’opzione d’elezione. Le tecniche principalmente impiegate sono:
- IUI (inseminazione intrauterina) per forme lievi
- FIVET e ICSI in presenza di tube di Falloppio compromesse o fallimenti di precedenti IUI.
Spesso si affiancano protocolli mirati, come stimolazione ovarica personalizzata, terapia antinfiammatoria e monitoraggio costante. Dipende dalle situazioni. Per le donne più giovani affette da endometriosi che desiderano posticipare la maternità, può essere presa in considerazione anche la crioconservazione degli ovociti. In caso di progressione della malattia o interventi chirurgici, infatti, tale opzione aumenta le chance future di gravidanza.
Endometriosi, a chi rivolgersi?
In caso di endometriosi, ma ancora di più se si hanno difficoltà a concepire un bambino in presenza di tale condizione di salute, è utile rivolgersi a specialisti di comprovata esperienza. Il centro Raprui a Roma, diretto dalla Dott.ssa Monica Antinori, offre un approccio completo e rassicurante per chi convive con endometriosi, a seconda delle diverse situazioni:
- Diagnosi mirata e precoce con medici esperti
- Terapie ormonali personalizzate
- Chirurgia laparoscopica conservativa
- PMA: IUI, ICSI, FIVET, stimolazione ovarica su misura
- Supporto emotivo e psicologico per la coppia
- Possibilità di preservare la fertilità attraverso la crioconservazione degli ovociti
- Monitoraggio attento in gravidanza, con piano ostetrico dedicato
Il centro si distingue per la capacità di accompagnare la donna in ogni fase, con trasparenza, ascolto e massima attenzione ai dettagli tecnici e umani. Per maggiori informazioni ed una prima visita, qui i contatti!


